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Sanremo, scoppia il caso John Travolta: l’attore non firma la liberatoria dopo il ballo del qua qua

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Scoppia un vero e proprio caso a Sanremo, dopo che il superospite di ieri John Travolta non ha firmato la liberatoria che consente la diffusione del video del ballo del qua qua insieme a Fiorello e Amadeus, andato in scena all’esterno del teatro Ariston.

Lo stesso Fiorello l’ha definita una delle “gag più terrificanti della storia della tv”, scatenando anche la polemica sui social, solidali con la star americana messa completamente a ridicolo da quest’esibizione.

Tuttavia, un motivo per il quale Travolta si sia prestato a questa cosa esiste, ed è da ricercare ovviamente nel lauto cachet percepito per sponsorizzare il noto marchio di sneakers di cui è testimonial, quelle bianche indossate ieri sera per intenderci. Insomma, si tratta di pubblicità occulta in questo caso, anche se l’azienda in questione ha negato tutto:

“Con riferimento alla partecipazione di John Travolta al Festival di Sanremo U-Power precisa che l’attore, come noto, è testimonial dell’azienda dall’estate del 2023. La partecipazione al Festival di Sanremo è frutto di un accordo tra la Rai e l’attore del quale U-Power non è in nessun modo parte in causa. In merito ai contenuti della performance, gli stessi sono un tema di esclusiva competenza della direzione artistica del festival di Sanremo”.

Per quanto riguarda lo show invece, si è trattato di un vero e proprio massacro per l’attore, costretto a replicare ‘controvoglia’ i passi dei suoi più celebri film, con la ciliegina sulla torta finale rappresentata dalla penosa esibizione del ballo del qua qua, cui è stato ‘costretto’ suo malgrado a sottoporsi insieme ad Amadeus e Fiorello.

Quanto successo ieri sera ha tutta l’aria di essere stata un’occasione sprecata, in quanto il Festival anziché elevarsi grazie alla presenza della star americana, è sprofondato in una caduta di stile senza precedenti.

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Putin: “Possibile tregua in Ucraina per le prossime Olimpiadi”

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Il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha confermato di aver parlato con Xi Jinping, l’omologo cinese, circa la possibilità di una tregua in Ucraina in concomitanza delle prossime Olimpiadi.
Anche se il presidente ucraino Voldymyr Zelensky si è mostrato alquanto scettico su questa evenienza.
Il presidente Xi Jinping ha detto che la Cina “sostiene la convocazione di una conferenza di pace internazionale riconosciuta da Russia e Ucraina al momento opportuno con pari partecipazione e discussione equa di tutte le opzioni”.

Russia e Cina s’impegneranno a rafforzare i legami militari, in base alla dichiarazione congiunta firmata a Pechino dai presidenti Vladimir Putin e Xi Jinping.

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Filippo Mosca: la Corte di Appello rumena conferma la condanna

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La Corte di Appello, in Romania, ha confermato la condanna a 8 anni e 3 mesi di reclusione nei confronti di Filippo Mosca e Luca Cammalleri.
I due giovani, originari di Caltanissetta, sono rinchiusi nel carcere di Porta Alba, a Costanza, in Romania, da oltre un anno, con l’accusa di traffico internazionale di stupefacenti.

Stessa condanna per una ragazza italiana la cui identità è ignota.

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Dopo 35 anni, torna in vita l’antenato di Google: si chiama ‘Archie’

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Con un’operazione tecnologica all’insegna della nostalgia, degli sviluppatori di The Serial Port hanno fatto tornare in vita quel che fu il primo storico motore di ricerca web ‘Archie’, in pratica l’antenato di Google.
Il sistema Archie fu sviluppato, nel 1989, alla McGill University School of Computer Science (Canada) da Alan Emtage, Bill Heelan e Peter Deutsch: è un sistema che permette di effettuare una ricerca di file su server FTP anonimi.
Con l’avvento di Yahoo e Google, però, finì nel dimenticatoio.

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